Testo e regia
Graziella Possenti
Con Beppe Chirico, Consuelo Battiston,
Gianni Farina, Graziella Possenti,
Michela Rinaldi
Musica composta ed eseguita in scena da Beppe Chirico
Scene e costumi Giulia Bonaldi e Annusc Castiglioni
Un ringraziamento a Silvio Castiglioni e Chiara
Reggiani
“Nei tempi antichi quando desiderare serviva ancora a qualcosa viveva
un bel principe che un giorno una strega cattiva trasformò …”
Inizia così Il principe ranocchio, un’antica fiaba alla quale ci siamo
ispirati per raccontare la storia di Ranocchio e Principessa, delle
sue gelosissime sorelle, Sposa e Narcissa, e del Re loro padre.
Ranocchio e Principessa devono vincere le reciproche diffidenze per
imparare a conoscersi e accettarsi. Ranocchio è pronto a una grande
impresa, come un vero eroe, ma sempre ranocchio resta, e non principe
azzurro, come invece lei aveva sognato. Ma non è così che ci si sente,
come un ranocchio, quando si abbandona il mondo dell’infanzia per avvicinarsi
al mondo dei grandi? Goffi, pieni di paure ma anche di desiderio, incapaci
di vivere il proprio corpo con naturalezza perché è un corpo che sta
mutando. Di metamorfosi si tratta, da Ranocchio a Principe: lasciare
una vecchia pelle per una nuova.
Anche Principessa deve crescere e per farlo è costretta a mantenere
le sue promesse. Non può più tirarsi indietro. Il Re suo padre l’aiuterà
in questo cammino difficile, egli sa come uscire dalle situazioni spinose.
Riuscirà Principessa a superare la sua ritrosìa? E Ranocchio imparerà
un po’ di buone maniere?